Addio a Enzo Carella il cantante che stregò Battisti
E' venuto a mancare Enzo Carella.
Col suo modo di fare musica e il suo gusto melodico affiancato ai testi del poeta Pasquale Panella portò un'ondata d'innovazione nella musica italiana degli anni '70. Forse troppo all'avanguardia per essere capito fino in fondo in quegli anni.
Nato a Roma Carella si avvicina alla musica ascoltando soprattutto quella estera, quella di Jimi Hendrix, Rolling Stones, Beatles, Led Zeppelin, Genesis e Bob Dylan.
Il produttore e manager della Jeans Alfonso Bettini lo conosce ed inizia a farlo lavorare fin da subito insieme ad un'altra sua scoperta di quel periodo Pasquale Panella. Da quel fortunato sodalizio, che durerà per tutti gli album futuri, nasce un genere di canzone nuova, tra l'orecchiabile e l'ipertecnico, tra il colto e il non-sense (anche se i testi di Panella hanno tutti un senso per quanto criptico questo sia). Vincenzo Micocci con la sua IT ha il coraggio di credere fin da subito in lui e di lanciarlo nel panorama musicale italiano nel 1976 col 45 giri “Fosse Vero” / “Si rivede Ragazza” prima, e con l'album “Vocazione” poi, con la produzione di Marco Luberti e Alfonso Bettini già collaboratori tra gli altri di Riccardo Cocciante, e l'apporto di musicisti tutti di altissimo spessore. Segue il secondo album “Barbara ed altri Carella” uscito dopo il secondo posto a Sanremo 1979 con la canzone “Barbara” dove la band di musicisti è praticamente quella dei “Goblin” con Maurizio Guarini alle tastiere, Carlo Pennisi alla chitarra, Fabio Pignatelli al basso e Agostino Marangolo alla batteria.
Le canzoni dei primi due album di Carella nascono dall'improvvisazione in sala delle sue melodie e dei testi di Panella insieme alla band di musicisti. Lucio Battisti rimane talmente colpito dalle canzoni del duo Carella/Panella che deciderà di avare come paroliere per i suoi lavori futuri Pasquale Panella. L'influenza musicale di Carella nella svolta musicale di Battisti è chiara ascoltando tutti i suoi dischi da lì in poi.
Per il terzo album “Sfinge” che sancisce il passaggio alla RCA, la produzione viene affidata ad Elio D'Anna degli Osanna, cambiano i musicisti, e si passa ad un lavoro di arrangiamento in studio più che di improvvisazione che porta risultati altrettanto apprezzabili.
Seguono poi a distanza di molti anni album via via meno apprezzati dal grande pubblico
Nel 1992 - Carella de Carellis (IT)
Nel 1995 - Se non cantassi sarei nessuno (L'Odissea di Panella e Carella) (IT)
Nel 2007 – Ahoh Ye Nànà (Sony BMG)
Nel 2004 viene stampata invece una raccolta in 2 CD (BMG Ricordi Flashback) che vista la tiratura limitata riceve un discreto riscontro e sparisce rapidamente dagli stores.
Recentemente la nuova generazione di cantautori della scena Indie sembra notare l'opera di Carella, Ricordiamo tra gli altri in questi ultimi anni, ad esempio, la versione di Colapesce di “Malamore”
Le canzoni che Carella diceva di voler pubblicare in quesi ultimi anni purtroppo per i suoi fans rimarranno probabilmente nel cassetto.
Muore a 65 anni il 20/02/2017 a Roma nell'ospedale dove si trovava in terapia intensiva da alcune settimane all'insaputa dei sui fans che lo seguivano e lo cercavano sui social networks.
Chi lo ha seguito ed ascoltato non può fare a meno di ringraziarlo per l'emozione e l'innovazione che è riuscito a portare nella musica italiana
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